Il Palio del Ciuccio a Cuccaro, nel Cilento

La trentennale tradizionale del “Palio del Ciuccio” è un evento che richiama centinaia di curiosi e amanti della tradizioni e del folklore cilentani.

Cuccaro Vetere è un piccolo comune di quasi 600 abitanti situato  su un’altura che domina la valle che degrada verso Palinuro tra Novi Velia, Futani e Ceraso. L’origine del nome deriva del greco Cocheros, che significa “cocuzzolo”.

Con questa festa dedicata a questo animale docile e umile, ma quando vuole anche testardo, il paese celebra l’elemento portante dell’economia rurale del passato, la cui laboriosità ha segnato la vita contadina del Cilento degli inizi dello scorso secolo. Infatti in quegli anni l’asino era l’unico mezzo di trasporto usato dai contadini per portare i prodotti agricoli dal luogo di produzione fino a casa. In particolare, era spesso usato per il trasporto delle castagne, che venivano raccolte in luoghi molto lontani dal centro abitato, tra sentieri scoscesi e ripidi.

A causa dello sviluppo delle moderne vie di comunicazione si rischiato che questa razza si estinguesse, ma il “Palio del Ciuccio” è nato come occasione per celebrare questo animale da tutelare, salvandolo dall'estinzione.

palio del ciuccio cuccaro

Nei primi del ‘900 la corsa si teneva durante la festa patronale di San Pietro Apostolo, tradizione che è stata ripresa nel 1983 con l’intento di promuovere il territorio e l’asino

Il Palio consiste in una gara di velocità tra gli asini, cavalcati a pelo dalle delegazioni comunali nelle vie del centro storico, dove si aprono botteghe degli antichi mestieri e stand di prodotti tipici.

Inoltre viene organizzata anche una sfilata storica nella piazza principale con figuranti in costume d’epoca che rappresentano quadri di vita contadina di Cuccaro Vetere e del Cilento.

Si tratta di una festa che unisce il rito agonistico con le tradizioni e le innovazioni, grazie alla scoperta delle proprietà salutari del latte di asina. Leggi anche “La dieta Mediterranea è nata nel Cilento

Già ai tempi dell’antica Roma veniva usato infatti come rimedio contro le malattie e l’invecchiamento della pelle. Si narra che Cleopatra, regina dell'Antico Egitto, solesse immergersi in latte d'asina per mantenere intatta la sua avvenenza e conservare lo splendore della propria pelle. La leggenda dice che occorrevano ben 700 asine per fornirle la quantità di latte necessaria ai suoi bagni di bellezza quotidiani.

Oggi si usa come rimedio alla pertosse dei bambini (chiamata non a caso “tosse asinina”), o alle intolleranze al lattosio.  Grazie all'alto contenuto di omega 3 e di acidi grassi riduce il colesterolo. Il suo ricco apporto di calcio lo rende un ottimo alleato per la salute delle ossa.

Noi del Residence Trivento conosciamo il territorio e ci piace condividere la nostra passione con i nostri ospiti: contattaci per un preventivo!

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Valentina

Sono Laureata in Comunicazione Digitale e in Lingua Inglese, ma soprattutto sono appassionata di scrittura per il Web. Il Cilento è diventata quasi la mia seconda casa e amo raccontarne le bellezze.