Cilento, cosa fare: 10 cose da vedere assolutamente

Guida alle 10 cose da vedere e da fare nel Cilento

Il Parco Nazionale del Cilento è un territorio di inestimabile valore ambientale, paesaggistico e culturale. Paradiso per gli amanti del mare, della natura e delle escursioni, il Cilento e la costiera cilentana rappresentano quella parte della Campania lasciata ancora vergine dalla cementificazione e dal turismo di massa.

Chi viene nel Cilento sa che la costa cilentana è ancora meravigliosamente selvaggia, che si può respirare a pieni polmoni perché lo smog e il traffico sono realtà lontane e che la sera alzando lo sguardo è possibile ancora vedere il cielo stellato.

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Il Cilento è una terra di miti e leggende, dalle sirene al nocchiero Palinuro di virgiliana memoria, oppure di antiche tradizioni folkloristiche e religiose a cui la popolazione locale è particolarmente legata. Per non parlare della gastronomia. Non tutti sanno che la Dieta Mediterranea è nata a Pioppi, nel Cilento. Per questo l’olio ha un sapore speciale, il grano e i legumi e tutti i prodotti locali sono di inestimabile valore perché di produzione biologica.

Spesso si confonde il Cilento con il vicino Salento, ma qui siamo ben lontani dalla frenesia della costa pugliese e per questo ci sono tappe e luoghi assolutamente da non perdere.

Scopriamo dunque le 10 cose da vedere e da fare assolutamente nel Cilento

1. Paestum e Mozzarella Pit Stop

L’area archeologica di Paestum è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. I tre templi dorici svettano maestosi tra il Foro, l’Agorà e l’Anfiteatro dell’antica Poseidonia, antico nome di Paestum in onore di Poseidone, dio del mare, e latinizzato dai Romani. Da non perdere è il Museo Archeologico, che conserva pezzi di inestimabile valore come la famosa Tomba del Tuffatore, uno dei primi esempi di pittura greca di età classica.

Templi di Paestum

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E siccome l’originale mozzarella di bufala campana è tipica della piana del Sele, una sosta in uno dei numerosi caseifici della zona è d’obbligo.

Le mozzarelle della Tenuta Vannulo sono tra le migliori della zona, ma è necessaria la prenotazione in quanto terminano subito! Il caseificio ospita anche una yogurteria e una pelletteria.

Altrettanto rinomati sono i caseifici

  • La Perla del Mediterraneo
  • Il Granato
  • Rivabianca
  • La Dispensa di San Salvatore
  • Barlotti
  • Tenuta Chirico

Nel nostro ristorante usiamo solo prodotti del territorio

2. Oasi Fiume Alento

“Alle porte del Cilento, un’oasi immersa nella natura”, questo è il motto dell’Oasi del Fiume Alento, situata all’uscita della SS18 “Diga Alento” tra Agropoli e Vallo della Lucania. Si estende su un’area di 3.024 ettari che comprende gran parte del fiume Alento, dove è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, origina un lago artificiale di circa 1,7 kmq.

Oasi fiume Alento

L’Oasi si sviluppa lungo la sponda destra del fiume ed è costituita da laghetti, aree attrezzate, foresteria, parco giochi, ristoranti e orto botanico.

L’oasi è un patrimonio unico di biodiversità che ospita diverse specie animali: lontre, cinghiali, volpi, lepri, tartarughe e diversi esemplari di uccelli e pesci.

Possibilità di noleggio biciclette, tiro con l’arco, pesca sportiva e tante altre attività.

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3.  Ascea e Velia

L’area archeologica di Velia è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. L’origine del nome di questa cittadina è ricco di poesia: Ascea deriva dal Greco a-skaidon, ovvero luogo privo di ombre e quindi ricco di luce, mentre il nome greco era Elea, famosa per la scuola filosofica di Parmenide e Zenone.

Scavi di Velia

Nell’area archeologica è interessante visitare  l'area portuale, Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme romane, l'Agorà, l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico. Di inestimabile valore la famosa Porta Rosa, primo esempio di arco a tutto sesto in Italia, che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città, e di viadotto congiungente le due sommità dell'acropoli.

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4. Punta Licosa

La frazione Punta Licosa di Castellabate conta 72 abitanti. Il suo nome è legato alla leggenda della Sirena Leukosia (in greco significa “bianca”), una delle tre sirene che incontrò Ulisse durante il suo viaggio, la quale si gettò da una rupe della costa per un amore non corrisposto, e il suo corpo prese le forme di uno scoglio: l’isola di Licosa.

Punta Licosa Cilento

Si tratta di un isolotto semisprofondato, dove si trovano ruderi di mura ed un faro. Nelle sue acque, sono visibili i resti sommersi di una villa romana e di una vasca per l’allevamento delle murene risalente ad un periodo che va dal I secolo a.C. al I secolo d.C.

Recentemente dichiarata Area Marina Protetta, la zona costiera licosana è caratterizzata dalla presenza del "Flysch del Cilento", una rara tipologia di roccia composta da diverse stratificazioni. Inoltre Punta Licosa è stata diverse volte premiata come la spiaggia più bella da Legambiente e ha vinto diverse Bandiere Blu.

 5. Castellabate

Bandiera Blu per più di 18 anni consecutivi, Castellabate fa parte dell’omonima Area Marina Protetta, popolata da diverse specie vegetali e animali protette, come il pesce pappagallo o le nacchere, una rara razza di mollusco. 

Castellabate

Nel borgo di Castellabate, reso famoso nel 2010 dal film “Benvenuti al Sud”, è interessante visitare il Castello dell’Abate, fatto costruire del 1123 dall’abate Costabile per difendere il territorio dagli attacchi saraceni via mare e da cui deriva il toponimo, la Basilica di Santa Maria de Giulia, il Museo di Arte Sacra, il Belvedere San Costabile e la famosa Piazza 10 Ottobre 1123, che prende il nome dalla data della fondazione del Castello dell’Abate e location di tantissime scene del film “Benvenuti al Sud”, ammirata anche da Gioacchino Murat, al quale è dedicata la targa presente al lato della piazzetta “Qui non si muore”.

Da non perdere i paesi che si affacciano sulla costa, come Santa Maria di Castellabate con il bellissimo Santuario di Santa Maria a Mare, San Marco di Castellabate con la necropoli e la chiesa di San Marco Evangelista e la vicina Agropoli, dal pittoresco centro storico fatto di porte e torri da cui svetta il castello

6.  Acciaroli, Pioppi e Pollica

Acciaroli è un tipico borgo di pescatori premiato da diversi anni per la limpidezza delle sua acque. Da visitare la Chiesa dell’Annunziata e il centro storico. Si dice che Ernest Hemingway vi soggiornò diverse volte, affascinato dalle bellezze del luogo, e che qui trasse ispirazione per “Il vecchio e il mare”, anche se non ci sono prove certe.

Acciaroli

Poco lontana da Acciaroli è Pioppi, patria della Dieta Mediterranea, che ospita il Museo Vivo del Mare.

Pioppi è una località di circa 300 abitanti e frazione marina del comune di Pollica

Qui è bello visitare il Castello dei Principi Capano la chiesa di San Nicola , e il Convento francescano di Santa  Maria delle Grazie.

7. Oasi WWF di Morigerati e Cascate dei Capelli di Venere

L’Oasi di Morigerati è meta di numerosi amanti della natura. Creata nel 1985, offre 607 ettari di paesaggi incontaminati dominati dalla presenza del fiume Bussento, che si inabissa nell'oasi per circa 4 km dando vita a cascate e laghetti. La grotta carsica dalla quale riemerge il fiume offre uno spettacolo davvero suggestivo.

Grotte del Bussento Morigerati

Lungo il percorso è possibile ammirare incantevoli paesaggi lungo la gola, attraversata dalle acque limpide e fresche del fiume. Poco prima di raggiungere il canyon si incontra il mulino ad acqua di fine ‘700

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Le Cascate dei Capelli di Venere si trovano a Casaletto Spartano, un piccolo comune dell’entroterra di circa 1500 abitanti. La cascata nasce dalle acque del Rio Bussentino, un affluente del fiume Bussento e l’acqua ha una temperatura di circa 6-8 gradi. 

Cascate Capelli di Venere Casaletto Spartano

Il nome deriva dai rivoletti delle cascate la cui acqua scende sottile e perpendicolare creando l’aspetto di una chioma. L’acqua che sgorga dalle cascate crea uno gioco di luci, rifrazioni e bagliori con acqua, muschio e vapore.

8. Grotte di Pertosa e Certosa di Padula

La Certosa di San Lorenzo a Padula è la prima certosa ad essere sorta in Campania, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Occupa una superficie di 51.500 m², è composta da tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa, costituendo uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del Sud Italia nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d'Europa.

Certosa di Padula

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Da abbinare alla visita della Certosa è sicuramente la passeggiata alle Grotte dell’Angelo di Pertosa.

Le grotte sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna. Il primo tratto si visita con una particolare barca trainata da un cavo d'acciaio, che serve a raggiungere il resto del percorso pedonale.

Le grotte infatti si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso ricco di stalattiti e stalagmiti che decorano gli spazi con forme, colori e dimensioni diverse.

Per circa otto anni le Grotte di Pertosa hanno ospitato la prima forma di speleoteatro: "L'Inferno di Dante nelle Grotte" e ancora oggi le grotte sono il teatro di diversi eventi e spettacoli.

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9. Palinuro e Marina di Camerota

Palinuro e Marina di Camerota sono due località che fanno parte dei simboli del Cilento.

Trascorrere le vacanze a Palinuro o a Marina di Camerota significa godersi due tra i più importanti centri turistici della costa cilentana, caratterizzati da spiagge incantevoli, panorami straordinari, acque incontaminate, insenature e grotte marine che da anni attraggono migliaia di amanti della natura e del mare.

Diverse spiagge di Palinuro in particolare vantano del riconoscimento dell’ambita Bandiera Blu da ormai diversi anni.

Scopri anche le gite in barca a Capo Palinuro e Baia degli Infreschi a Marina di Camerota

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10. Scario e Sapri

Scario, la “Portofino del Sud”, è una meta turistica di rilievo per la qualità delle sue acque e per la sua posizione strategica nel Golfo di Policastro. Passeggiando sul lungomare tra locali e negozietti, è difficile non dare uno sguardo a ciò che si erge maestoso dall’altro lato della costa: il Cristo di Maratea.

Il tratto costiero da Scario a Marina di Camerota è ricco di grotte carsiche e di cale raggiungibili solo via mare. Le acque sono molto limpide e ricche di flora e fauna marina, probabilmente a causa della natura carsica delle rocce e alla presenza di sorgenti sottomarine di acqua dolce

La scarsa urbanizzazione e l'istituzione del parco hanno consentito di mantenere un notevole pregio paesaggistico ed un bassissimo livello di inquinamento difficilmente riscontrabili in altre località.

Spigolatrice Sapri

Sapri è l’ultimo comune della provincia di Salerno. La città ha origini molto antiche, ma è nota soprattutto per la tragica Spedizione di Carlo Pisacane del 1857, ricordata in versi dalla famosa poesia la “Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini. La Spedizione di Pisacane fallì, ma aprì la strada alla Spedizione dei Mille.

La tragica impresa è commemorata da un obelisco, da una statua di Pisacane e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la "Spigolatrice" (figura femminile che raccoglie le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura) suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco.

Molto affascinante è la più recente statua di bronzo presente sul lungomare

Oggi è un centro moderno con diversi servizi e diversi locali situati sul lungomare, ideale per piacevoli passeggiate.

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Valentina

Sono Laureata in Comunicazione Digitale e in Lingua Inglese, ma soprattutto sono appassionata di scrittura per il Web. Il Cilento è diventata quasi la mia seconda casa e amo raccontarne le bellezze.